Le cose che ho scritto rispecchiano il mio amore per i capperi e per i giardini. I primi sono stati possibili grazie al mio lavoro di cooperante in Giordania alla fine degli anni ’90, mentre gli studi dei giardini di Pietro Porcinai sono derivati da un incarico di catalogazione botanica da parte della Soprintendenza di Arezzo il primo e della Regione Toscana il secondo.
PIETRO PORCINAI E L’ARTE DEL PAESAGGIO. Gli esordi e i lavori nella provincia aretina (Mandragora 2005)
Dal 1931 al 1983 Pietro Porcinai elabora una ventina di progetti nel territorio di Arezzo, realizzati per la maggior parte. I committenti sono soprattutto privati appartenenti all’alta società come la famiglia Buitoni e Occhini ma, proprio per Arezzo, realizza giovanissimo, il primo dei suoi rari interventi pubblici: i giardini della stazione (1931). Progetta di tutto: terrazze fiorite, oratori, piscine, galoppatoi, pallai, teatri di verzura, voliere montavivande, etc. Nel 1941 progetta e realizza per una villa alla Trappola, un giardino di abeti bianchi, spogliatoi e piscina con vista mozzafiato sul Valdarno.